Settore scientifico disciplinare 10/D3,
Lingua e letteratura latina, numero di candidati II fascia: 137, numero
candidati I fascia: 63; numero dei candidati che hanno presentato domanda sia
per la II che per la I fascia: 20 (di cui 8 risultati non idonei già in sede di
valutazione – effettuata per prima – della II fascia).
Considerato il numero ‘massimo’
di pubblicazioni che i candidati potevano presentare, a seconda della fascia (e
sottratte dodici pubblicazioni pro capite degli 8 non idonei alla II fascia che
avevano presentato domanda anche alla I): 1644 pubblicazioni i candidati di II
fascia, 1038 pubblicazioni i candidati di I fascia. Totale massimo 2682
pubblicazioni (se ho commesso qualche erroruccio nel computo, lo correggerete).
Nessun escamotage: quand’anche un commissario avesse letto,
precedentemente alla tornata di valutazione, un buon numero di pubblicazioni,
avrebbe dovuto ri-leggerle alla luce dei criteri valutativi che la commissione
si è data.
Verbali alla mano, quattro quinti
della Commissione giudicatrice del settore ha lavorato dal 29 gennaio al 14
settembre (196 giorni). Ammettendo che abbiano lavorato tutti i giorni (senza
fare altro), esclusa la sola domenica, ciascuno dei commissari ha letto piú di
13 pubblicazioni al giorno.
Il quinto commissario – che ha
sostituito il precedente dimissionario – ha lavorato dal 29 luglio al 14
settembre (41 giorni). Ammettendo che si sia preso libere solo le domeniche (e
non abbia fatto altro), ha letto qualcosa come 65 pubblicazioni al giorno.
La Commissione non si è valsa
della proroga ministeriale al 30 novembre.
Dei veri marziani (il commissario
subentrato non è neppure della nostra galassia). Giulio Ossequente li avrebbe ricordati
nel suo Liber prodigiorum.
Stessa Commissione (10/D3, Lingua
e letteratura latina), giudizio collegiale: «La produzione scientifica è
parzialmente coerente con il settore». La produzione scientifica del candidato
superava, abbondantemente, qualsiasi mediana. Bocciato.
Per esser ammessi al sorteggio e
divenire commissari, l’ANVUR aveva fissato tre mediane e relativi indicatori
numerici (ovviamente questi indicatori numerici andavano raggiunti e superati).
Ecco i valori delle tre mediane
del settore 10/D3:
#libri 1
#articoli su rivista e capitoli di libri 13
#di articoli in riviste di fascia A 3
#libri 1
#articoli su rivista e capitoli di libri 13
#di articoli in riviste di fascia A 3
Accertamento della qualificazione
scientifica degli aspiranti commissari da parte dell’ANVUR (nel cui sito si
trovano pubblicati i curricula degli aspiranti commissari sorteggiabili).
Si veda il Curriculum Vitae del
commissario subentrato (Luigi Munzi). Presenta le seguenti pubblicazioni
pertinenti al settore: tre contributi in Atti di convegno (nn. 4, 5, 6), un
contributo in volume (n. 1), otto articoli in rivista (nn. 1, 5, 7, 10, 12, 13,
17, 20). Riguardano, eccetto due o tre, i grammatici latini (operanti nel
periodo oggetto del settore disciplinare). Tutte le altre «non sono coerenti
con il settore».
E se si va a vedere la normativa
vigente (“Procedura per la formazione delle commissioni nazionali etc.”, art.
5, comma 1 b, rinviante al DM 76/2012, art. 8, comma 3 e bla bla bla), con
riguardo alla «coerenza» accertata sulla base degli indicatori di attività
scientifica – al fine della valutazione della qualificazione degli aspiranti
commissari (DM 76/2012, Allegato B, 6 a, b) –, le pubblicazioni coerenti con il
settore disciplinare, appena sufficienti per adire il sorteggio, si riducono,
«nei dieci anni consecutivi precedenti la data di pubblicazione del decreto
...», indicati dal legislatore, a un contributo in volume e quattro articoli in
rivista.
Insomma, spalmate sulle tre
mediane:
#libri 0
#articoli su rivista e capitoli di libri 1
#di articoli in riviste di fascia A 4
#libri 0
#articoli su rivista e capitoli di libri 1
#di articoli in riviste di fascia A 4
Com’è che è divenuto commissario?
Regole demenziali (alla faccia di
professori – senza articoli in fascia A – non ammessi al sorteggio).
Addendum. Lo stesso commissario ha ritenuto ‘non convincente’ la
produzione scientifica di piú di 10 candidati alla I fascia che superavano
tutte e tre queste mediane. In verità nei bocciati per la I fascia (50%) non
c’era un solo candidato che avesse meno pubblicazioni di lui «coerenti con il
settore» (pare non ce ne fossero neanche tra i candidati alla II fascia, che ha
registrato una percentuale di bocciati del 60%).
Loriano
Zurli
Ordinario di Filologia latina
Università di Perugia
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