lunedì 27 gennaio 2014

ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE - Commissari marziani, senza pubblicazioni


Settore scientifico disciplinare 10/D3, Lingua e letteratura latina, numero di candidati II fascia: 137, numero candidati I fascia: 63; numero dei candidati che hanno presentato domanda sia per la II che per la I fascia: 20 (di cui 8 risultati non idonei già in sede di valutazione – effettuata per prima – della II fascia).
Considerato il numero ‘massimo’ di pubblicazioni che i candidati potevano presentare, a seconda della fascia (e sottratte dodici pubblicazioni pro capite degli 8 non idonei alla II fascia che avevano presentato domanda anche alla I): 1644 pubblicazioni i candidati di II fascia, 1038 pubblicazioni i candidati di I fascia. Totale massimo 2682 pubblicazioni (se ho commesso qualche erroruccio nel computo, lo correggerete).
Nessun escamotage: quand’anche un commissario avesse letto, precedentemente alla tornata di valutazione, un buon numero di pubblicazioni, avrebbe dovuto ri-leggerle alla luce dei criteri valutativi che la commissione si è data.
Verbali alla mano, quattro quinti della Commissione giudicatrice del settore ha lavorato dal 29 gennaio al 14 settembre (196 giorni). Ammettendo che abbiano lavorato tutti i giorni (senza fare altro), esclusa la sola domenica, ciascuno dei commissari ha letto piú di 13 pubblicazioni al giorno.
Il quinto commissario – che ha sostituito il precedente dimissionario – ha lavorato dal 29 luglio al 14 settembre (41 giorni). Ammettendo che si sia preso libere solo le domeniche (e non abbia fatto altro), ha letto qualcosa come 65 pubblicazioni al giorno.
La Commissione non si è valsa della proroga ministeriale al 30 novembre.
Dei veri marziani (il commissario subentrato non è neppure della nostra galassia). Giulio Ossequente li avrebbe ricordati nel suo Liber prodigiorum.


Stessa Commissione (10/D3, Lingua e letteratura latina), giudizio collegiale: «La produzione scientifica è parzialmente coerente con il settore». La produzione scientifica del candidato superava, abbondantemente, qualsiasi mediana. Bocciato.

Per esser ammessi al sorteggio e divenire commissari, l’ANVUR aveva fissato tre mediane e relativi indicatori numerici (ovviamente questi indicatori numerici andavano raggiunti e superati).

Ecco i valori delle tre mediane del settore 10/D3:
#libri     1           
#articoli su rivista e capitoli di libri           13     
#di articoli in riviste di fascia A           3

Accertamento della qualificazione scientifica degli aspiranti commissari da parte dell’ANVUR (nel cui sito si trovano pubblicati i curricula degli aspiranti commissari sorteggiabili).

Si veda il Curriculum Vitae del commissario subentrato (Luigi Munzi). Presenta le seguenti pubblicazioni pertinenti al settore: tre contributi in Atti di convegno (nn. 4, 5, 6), un contributo in volume (n. 1), otto articoli in rivista (nn. 1, 5, 7, 10, 12, 13, 17, 20). Riguardano, eccetto due o tre, i grammatici latini (operanti nel periodo oggetto del settore disciplinare). Tutte le altre «non sono coerenti con il settore».

E se si va a vedere la normativa vigente (“Procedura per la formazione delle commissioni nazionali etc.”, art. 5, comma 1 b, rinviante al DM 76/2012, art. 8, comma 3 e bla bla bla), con riguardo alla «coerenza» accertata sulla base degli indicatori di attività scientifica – al fine della valutazione della qualificazione degli aspiranti commissari (DM 76/2012, Allegato B, 6 a, b) –, le pubblicazioni coerenti con il settore disciplinare, appena sufficienti per adire il sorteggio, si riducono, «nei dieci anni consecutivi precedenti la data di pubblicazione del decreto ...», indicati dal legislatore, a un contributo in volume e quattro articoli in rivista.

Insomma, spalmate sulle tre mediane:
#libri     0           
#articoli su rivista e capitoli di libri           1     
#di articoli in riviste di fascia A           4

Com’è che è divenuto commissario?

Regole demenziali (alla faccia di professori – senza articoli in fascia A – non ammessi al sorteggio).

Addendum. Lo stesso commissario ha ritenuto ‘non convincente’ la produzione scientifica di piú di 10 candidati alla I fascia che superavano tutte e tre queste mediane. In verità nei bocciati per la I fascia (50%) non c’era un solo candidato che avesse meno pubblicazioni di lui «coerenti con il settore» (pare non ce ne fossero neanche tra i candidati alla II fascia, che ha registrato una percentuale di bocciati del 60%).


            Loriano Zurli
Ordinario di Filologia latina
Università di Perugia