giovedì 3 settembre 2009

... e la lingua italiana?

Tutti a scuola di inglese. Oltre all’inglese onnipresente nelle nostre scuole, spunta ora — nelle nuove regole per la formazione dei docenti — anche la «specializzazione per l’insegnamento alle superiori di una materia non linguistica in inglese» (La Nazione, sabato 29 agosto). Lodevole. Ma all’italiano chi ci pensa? Oggi in Italia si fatica a trovare una tesi magistrale – ho detto tesi magistrale – scritta in un italiano decente (senza, cioè, errori madornali di grammatica). È questo il problema più imbarazzante (che nessuno vuol confessare); e il bello è che le Università nostrane non sanno come affrontarlo (e, a dire il vero, neppure arginarlo).

Loriano Zurli

ordinario di Filologia latina

Università di Perugia

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